Novelle

Rosso Malpelo

"Rosso Malpelo" è una delle novelle più celebri di Giovanni Verga, pubblicata nel 1878 e inserita nella raccolta "Vita dei campi". Questa novella rappresenta uno dei testi più emblematici del verismo e descrive in modo crudo e impietoso la vita di un ragazzo emarginato e condannato da un destino avverso.

Trama

La storia ruota attorno alla figura di Rosso Malpelo, un ragazzo di circa 14 anni che lavora in una cava di sabbia. Il suo soprannome deriva dal colore dei suoi capelli, rosso, che nella mentalità popolare siciliana è associato a una natura malvagia e cattiva. A causa di questo pregiudizio, Malpelo è emarginato e maltrattato da tutti, compresi i suoi compagni di lavoro e i familiari. Il nome "Malpelo" sottolinea questo stigma sociale: "mal" come male e "pelo" come capelli, in riferimento al rosso dei suoi capelli, sinonimo di sfortuna.
Malpelo vive una vita di durezza e soprusi, cresciuto in un ambiente dove il lavoro è spietato e non c'è spazio per l'affetto o la compassione. Il padre di Malpelo, soprannominato "Mastro Misciu Bestia", lavora anche lui nella cava e muore tragicamente in un incidente mentre è al lavoro. Questo evento segna profondamente il ragazzo, che perde l’unico legame affettivo della sua vita.
Dopo la morte del padre, Malpelo si chiude ancora di più in se stesso e continua a essere maltrattato e isolato. Tratta con freddezza chiunque si avvicini a lui, credendo che l'unico modo per sopravvivere in un mondo così crudele sia non mostrare alcun segno di debolezza. L'unico legame umano che sviluppa è con Ranocchio, un giovane debole e malato che lavora nella cava e che Malpelo, in un modo tutto suo, cerca di "indurire" per prepararlo alla durezza della vita.
La novella si conclude con la tragica scomparsa di Malpelo. Dopo la morte di Ranocchio, che segna la sua definitiva solitudine, il ragazzo viene mandato a esplorare una galleria pericolosa nella cava. Di lui non si saprà più nulla, ma il destino del giovane è già segnato, con la convinzione che Malpelo non sarebbe mai sopravvissuto.

Temi principali

1. Emarginazione e pregiudizio: Uno dei temi centrali della novella è l'emarginazione di Malpelo, che è condannato dalla società solo per il colore dei suoi capelli. Il pregiudizio contro di lui è immotivato e ingiusto, ma è sufficiente a renderlo un paria. Il soprannome "Malpelo" incarna questa stigmatizzazione, e il ragazzo finisce per accettare il ruolo che gli viene imposto, interiorizzando la convinzione di essere realmente "cattivo" o malvagio.
2. Durezza della vita e condizione sociale: La vita di Malpelo è una lotta continua contro la povertà, il lavoro estenuante e l'indifferenza degli altri. Verga descrive con realismo le condizioni di lavoro disumane nella cava di sabbia, dove i lavoratori sono sfruttati e trattati come macchine. Malpelo è vittima di questo sistema, ma allo stesso tempo è parte integrante di esso: la sua esistenza è segnata dalla fatica e dalla sofferenza fin dall'infanzia.
3. Fatalismo: Come in molte delle opere verghiane, anche in "Rosso Malpelo" il destino è un elemento inevitabile. Malpelo è intrappolato in un ciclo di miseria e violenza dal quale non può fuggire. La sua morte, lasciata in sospeso alla fine della novella, è una conseguenza inevitabile della sua condizione. La sua vita è governata da forze esterne che lui non può controllare, e il suo tentativo di sopravvivere attraverso la durezza e l'indifferenza fallisce tragicamente.
4. Assenza di legami affettivi: Malpelo cresce in un mondo privo di amore e di affetto. L'unico legame umano che sviluppa è con suo padre, ma anche questo viene spezzato dalla morte. Dopo la perdita del padre, Malpelo si convince che l’unica strada per sopravvivere è quella di chiudersi completamente agli affetti, considerati una debolezza. La sua relazione con Ranocchio, seppur distorta, è un tentativo di proteggere il giovane dalla stessa durezza che lui ha sperimentato, ma è anch'essa destinata al fallimento.
5. Condanna della società: La società rurale siciliana descritta da Verga è profondamente ingiusta e violenta. Malpelo non è solo vittima del suo destino individuale, ma anche di una collettività che lo respinge e lo condanna ingiustamente. Verga critica la mentalità chiusa e superstiziosa della società del tempo, che è pronta a etichettare e a maltrattare chiunque sia considerato "diverso".
### Stile e tecniche narrative
"Rosso Malpelo" è caratterizzata da uno stile impersonale e oggettivo, tipico del verismo. Verga adotta una narrazione in terza persona che riflette il punto di vista della società e della collettività, senza entrare mai realmente nella psicologia dei personaggi. Il narratore non esprime giudizi morali, ma si limita a descrivere i fatti, lasciando che il lettore tragga le proprie conclusioni.
L’uso del discorso indiretto libero è fondamentale per veicolare il pensiero collettivo. La storia di Malpelo ci viene raccontata attraverso le voci della comunità, che lo giudica e lo condanna. In questo modo, Verga enfatizza il peso dei pregiudizi sociali e l'influenza che essi esercitano sulla vita del protagonista.

Il pensiero di Verga

"Rosso Malpelo" rappresenta una riflessione profonda sulla condizione umana e sulla realtà sociale. Verga, attraverso la storia di Malpelo, ci offre uno spaccato della dura vita dei contadini e dei lavoratori poveri nella Sicilia rurale. Il racconto è un'analisi impietosa della società, dove i più deboli sono destinati a essere schiacciati da un sistema ingiusto e crudele.
Il fatalismo è centrale nella visione di Verga. I personaggi non possono cambiare il proprio destino: la loro vita è determinata da forze superiori, come la povertà, la superstizione e la durezza della società. Malpelo non ha alcuna possibilità di riscatto, e il suo tentativo di indurirsi e di proteggersi dalla sofferenza si rivela inutile.
Verga critica anche l’indifferenza e la crudeltà della collettività. Il pregiudizio contro Malpelo è un riflesso di una società chiusa e bigotta, incapace di vedere oltre l’apparenza. In questo senso, la novella non è solo una tragedia individuale, ma una condanna della società che alimenta e perpetua l'ingiustizia.

Conclusione

"Rosso Malpelo" è una novella tragica e intensa, che mette in luce l'ingiustizia e la brutalità della vita dei più deboli. Con la sua scrittura asciutta e priva di abbellimenti, Verga ci invita a riflettere sulla condizione umana, sul pregiudizio e sulla fatalità del destino. Malpelo, con la sua figura emarginata e condannata, diventa il simbolo di una società che non offre alcuna possibilità di riscatto ai suoi figli più disgraziati.
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