Da Fantasticheria
Ostriche e formicai
La legge fondamentale di questo mondo, per G. Verga, è l’ideale dell’ostrica: il tenace
attaccamento al proprio ambiente consente ai suoi abitanti di trovare un riparo e una
salvezza. Stringendosi tra di loro, nella quotidiana lotta per l’esistenza, essi acquistano una
grandezza tragica, ignota a chi li guarda dall’alto di una posizione di privilegio.
Quello verghiano è un ‘idillio senza idillio’: se il mondo rurale è un rifugio di certezze e di
sentimenti autentici, nel contempo riserva ai suoi abitanti una vita dura, governata dalle
implacabili leggi della sopravvivenza.
Di qui un amaro finale…
I personaggi che hanno reciso il legame con le proprie radici nel tentativo di emanciparsi
dalla propria estrazione sociale andranno incontro a disastrose conseguenze. Non c’è
salvezza per chi, debole, incauto o egoista, ha abbandonato lo scoglio per andare a
conoscere il mondo, poiché quello stesso mondo ha finito per ingoiarlo.